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"Una brava mamma..."


Cosa significa essere una brava mamma? Prendetevi qualche minuto per rispondere a questa domanda...

Certe volte mi è capitato di dare avvio agli incontri con i genitori partendo da un semplice test, che consisteva nello sbarrare, all'interno di un elenco, le voci che si riteneva che completassero in maniera adeguata l'incipit "essere una brava mamma significa...".

Tra queste voci c'era: prendersi cura dei figli, cucinare due volte al giorno per la famiglia, tenere sempre la casa pulita, non avere vizi, sacrificarsi per i figli, essere sempre disponibili e affettuose, provvedere alle necessità del marito, portare la pace in famiglia, aiutare i figli con i compiti a casa, tenere sempre la casa in perfetto ordine etc. etc.

Durante quel banale esercizio ho osservato alcune mamme sbarrare una miriade di caselline e ho pensato che non avrei voluto trovarmi nei loro panni.

Se essere una brava mamma significasse davvero tutta quella roba (ed altro ancora), allora sarebbe praticamente impossibile esserlo, se non, forse, rinunciando totalmente ai propri bisogni e desideri!

Ma perché alcune donne pensano che per essere una brava mamma si debba "sacrificare" la propria vita? Perché alcune mamme ritengono di dover essere impeccabili in ogni ambito? Probabilmente perché è il loro genitore critico che glielo sta dicendo, e ciò che dice lui non si mette facilmente in discussione! I messaggi del nostro Genitore Critico hanno a che fare con la nostra storia di vita, con i nostri modelli, le figure di riferimento, tutto ciò che abbiamo interiorizzato crescendo.

Se pensiamo che essere una brava mamma significhi essere paziente e sempre disponibile, farsi carico di ogni bega senza chiedere aiuto, ma anche essere anche una casalinga impeccabile, una moglie premurosa, una cuoca raffinata, una lavoratrice instancabile sarà davvero dura essere all'altezza delle nostre aspettative, lo stress ci renderà irritabili e stanche e ne potrebbero risentire le relazioni più importanti. Per non parlare del senso di colpa, fedele compagno delle mamme perfezioniste...

Questo breve articolo, e questa domanda iniziale un po' provocatoria, vogliono essere un invito a riflettere sulle proprie priorità... cos'è davvero importante? Ho degli obiettivi raggiungibili o mi aspetto troppo da me stessa? E' davvero essenziale lavare i piatti subito o vale la pena di concedersi dieci minuti di coccole, o un tempo vuoto?

Spesso, confrontandomi con delle mamme, è emerso come i bimbi le cerchino per chiacchierare molto più frequentemente quando le vedono ferme.

Si concedono tre minuti di relax sul divano? Si buttano sul letto per combattere contro quel fastidioso mal di testa? Ecco che arriva il pargolo, che ha una voglia esagerata di raccontare di sé, dei suoi pensieri e della sua giornata.

Sarà un caso? O forse rallentare qualche volta può essere di grande nutrimento alle relazioni?

Io credo, tra le altre cose, che una brava mamma si debba voler bene e debba prendersi cura di se stessa: questo è uno dei messaggi più importanti che si possono passare ai figli, "io sono importante, rispetto i miei bisogni, i miei tempi e le mie necessità e anche tu puoi farlo".

Non è un segreto che quando non si sta bene si è più "permalosi", meno lucidi, più nervosi, quindi sicuramente meno in grado di occuparci in maniera funzionale delle emozioni e dei bisogni dei propri figli.

Meglio ritagliarsi del tempo per sé e tornare a casa sereni e bendisposti oppure rinunciare ai propri spazi ed accumulare malessere e irritabilità?

Spesso con le persone che ricevo allo studio utilizzo la metafora della mascherina dell'ossigeno sull'aereo: così come in caso di turbolenza è importante mettersi in sicurezza per poi essere in grado di provvedere alla prole, allo stesso modo nella vita è necessario stare in ascolto del nostro mondo interno e dare valore al nostro benessere, per poter essere in grado di aiutare gli altri.

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